L'unico baluardo contro il nulla che avanza è il nostro muro di parole.
Parole come concetti, come musica, come spade… Parole che possono cambiare il mondo, parole che possono salvarlo e salvarci.
Il Drago è qui: diffidate dalle imitazioni!
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Learning Object creati da Maria Gabriella de Judicibus ed animati graficamente da Antonella Clodomito
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Ulteriori informazioniVersi sui quali mi interessa molto l'opinione del lettore. Potete lasciare un giudizio o una piccola recensione nella sezione dedicata ai CONTATTI. Vi risponderò e, intanto, vi ringrazio.
Ulteriori informazioniQuesta introduzione è rivolta a tutti i bimbetti furbetti ed anche un po’ alle loro mamme ed alle loro maestre perché c’è un gioco di parole che è anche la chiave di lettura del libro. Di solito i libri si dividono in capitoli, i capitoli in paragrafi, i paragrafi in capoversi. Questo libro è fatto di…ceci-fiabe! Si dice, infatti, che i libri ben scritti si divorino e poiché questo è un libro da gustare , è bene che sia costituito da roba commestibile almeno… in fantasia! Perchè ho pensato ai ceci ? Perché i ceci sono rotondi, morbidi e molto gustosi: si possono mangiare cotti o secchi e si possono anche infilare, l’uno dopo l’altro, per farne collane proprio come per i libri. C’è di più: proprio come le fiabe, i ceci sono semplici, umili ma indispensabili per crescere bene. L’Autrice Maria Gabriella de Judicibus
Ulteriori informazioniLe Heroides al pari delle DONNE DI PIETRA sono martiri, eroine e sante che hanno fatto la storia o l'hanno subita, Le poesie qui presenti sono raccolte nel volume SOLE SULLA TERRA.
Ulteriori informazioniAldo Corina interroga i versi di Maria Gabriella de Judicibus e li intesse lievemente nell'ordito della letteratura di tutti i tempi
Ulteriori informazioniLuisa e Roberto si conoscono su una incantevole spiaggia affacciata sull’Adriatico: lei è una pittrice, che vende le sue opere a passanti e turisti; lui, invece, si trova lì per proseguire il lavoro di suo padre e le ricerche sul Porto Adrianeo, che un tempo sorgeva in quei luoghi ormai dimenticati. Bob è venuto insieme a Rachele, e quando presenta le due donne, questa escogita subito un piano per ricreare l’antico molo e riportare in auge la piccola cittadina: Luisa dovrà dipingere un quadro che rappresenti il Porto Adrianeo nel suo massimo splendore, lo spacceranno per un’opera del XVII secolo, che ricordi agli abitanti e alle istituzioni la bellezza di quel lembo di terra e l’importanza di preservarla. https://www.gruppoalbatros.com/prodotti/la-grande-truffa-maria-gabriella-de-judicibus/
Luisa e Roberto si conoscono su una incantevole spiaggia affacciata sull’Adriatico: lei è una pittrice, che vende le sue opere a passanti e turisti; lui, invece, si trova lì per proseguire il lavoro di suo padre e le ricerche sul Porto Adrianeo, che un tempo sorgeva in quei luoghi ormai dimenticati. Bob è venuto insieme a Rachele, e quando presenta le due donne, questa escogita subito un piano per ricreare l’antico molo e riportare in auge la piccola cittadina: Luisa dovrà dipingere un quadro che rappresenti il Porto Adrianeo nel suo massimo splendore, lo spacceranno per un’opera del XVII secolo, che ricordi agli abitanti e alle istituzioni la bellezza di quel lembo di terra e l’importanza di preservarla.
Gentilissime Amiche e Gentilissimi Amici, in occasione della Festa della Donna, Vi aspetto, alle 11.00, per un "Caffè in Circolo" e per ritirare la Vostra tessera UNPLI 2022. Sarà un'occasione per parlare delle nuove importanti iniziative sociali che ci attendono! Maria Gabriella de Judicibus ( Presidente Pro Loco Lecce)
Dalle 11.00 alle 12.30, dell'8 Marzo 2021, le nostre DONNEADARTE festeggeranno con Pro Loco Lecce, nella splendida cornice dei giardini del Circolo Tennis Mario Stasi di Lecce. Le nostre associate Eleonora Siciliano del CAFFE' DEL CIRCOLO e Maria Carla Pennetta autrice del celebre dolce barocco ROSONE DI SANTA CROCE , avranno il piacere di offrire aperitivo e degustazione alle partecipanti. L' evento si svolgerà a numero chiuso, su invito, per rispettare le norme antiCOVID19 e sarà ripreso da ANTENNA SUD. Per l'occasione associati artisti di Pro Loco Lecce potranno allietare l'evento e Maria Gabriella de Judicibus offrirà in omaggio una copia delle HEROIDES, liriche dedicate alle principali eroine della mitologia greco-romana.
La Provincia di Lecce e il CESRAM (Centro Studi Relazioni Atlantico Mediterranee) di Lecce hanno organizzato la 3^ Edizione del Festival internazionale della Public History, che si è svolto il 27 novembre (in modalità on line, attraverso il collegamento alla piattaforma Cisco Webex Meet). Il Festival si inserisce tra le attività del progetto europeo “PALIMPSEST” (finanziato dal Programma Interreg Grecia Italia 2014 – 2020) di cui la Provincia di Lecce è partner. Il progetto mira alla rivalorizzazione delle risorse del patrimonio turistico culturale ed alla crescita delle risorse naturali del territorio. In particolare intende creare un'esperienza open-air, interattiva, multisensoriale e coinvolgente, implementando nello spazio urbano aperto installazioni interattive artistiche di alta qualità che inseriscono storie e tempi diversi nel loro spazio originale. La 3^ Edizione del Festival è dedicata all’ulivo, albero simbolo del Mediterraneo. Il metodo e la filosofia del Festival sono stati quelli della “Public History”: ogni argomento è stato analizzato ed elaborato utilizzando le numerose fonti storico-archivistiche, documentaristiche, fotografiche e di cultura materiale presenti nel nostro territorio. Maria Gabriella de Judicibus ha presentato la video-storia dal titolo "DIVO L'OLIVO DI KORE" realizzata dalla classe quinta ATT dell'IIS "A. De Pace" di Lecce che ha così partecipato al “Concorso di idee” bandito dalla Provincia di Lecce.
– Personalmente, amo coloro che non scindono le “scritture” e le “letture”, nella rinascimentale visione unitaria che ho maturato della cosiddetta “cultura” che sostanzia l’altro fondamentale concetto di civiltà. Luciano Monti è laureato in Giurisprudenza e specializzato in Organizzazione Internazionale presso l’Università di Ginevra. Insegna Politiche dell’Unione Europea alla LUISS Guido Carli di Roma e coordina un Osservatorio Economico Internazionale, quello della Fondazione Bruno Visentini. Ciò dovrebbe fare di lui un saggista. E, infatti, ha pubblicato oltre settanta tra saggi e articoli sull’Europa e i suoi divari economici e sociali. Ma Luciano Monti ha compreso che “comunicare” è anche “andare oltre”, superare i limiti dell’Ego, anche di quello imposto dalle pirandelliane maschere sociali, per tentare nuovi percorsi dell’anima, nuovi dialoghi, nuovi esili fili che tessono reti e irrobustiscono la semantica del senso etico del “comunicare sociale”. Chi sceglie il Diritto e si apre a realtà che prevedono la riflessione sulla funzione delle “organizzazioni” nelle “relazioni tra nazioni”, non può non cogliere la necessità di esplorazione del microcosmo che, in ciascun essere umano porta alla tensione sociale, alla ricerca dell’altro e del diverso, nel tentativo più o meno riuscito di capire il senso ultimo del nostro esistere e con-sistere nel mistero dell’universo. La scoperta che avvalora l’ipotesi di Einstein di uno spazio-tempo nel quale i pensieri sono l’unica realtà in un mondo di contingenti ed immanenti apparenze, potrebbe essere la chiave di lettura del primo romanzo di quest’uomo di Legge e di Economia che si cimenta con ciò che è alla base di ogni legge e di ogni oikos, inteso come “nido familiare” e/o “casa comune”: l’Amore. Un Amore che, come, nel più celebre verso del V° Canto dell’Inferno dantesco “ Amor ch’a nullo amato amar perdona” (v. 103), conduce i due protagonisti, Paolo e Francesca, ad innamorarsi l’uno del “cor gentile” dell’altra ed a “scrivere” la propria storia, leggendone un’altra, cercando se stessi oltre lo specchio di una realtà rifiutata e dunque improvvisamente avvertita, grazie al miracol d’amore, provvisoria ed illusoria. “Nella vita d’ogni giorno è ciò che viene chiamato “contaminazione” o “corruzione”. Tra gli angeli invece “donazione”, il dono che si fa azione.” (cit. Faremo bene il male, p. 256) Ancora Dante, due versi dopo il già citato v. 103, ci offre un’ulteriore guida all’interpretazione “Amor condusse noi ad una morte”: qui, l’allitterazione, come in ogni scelta del Sommo Poeta, non è casuale: aMOR coincide con MORte, è l’inizio e la fine per Paolo e Francesca, ma anche per Torno e Diana, protagonisti di una storia in cui rivivono e, insieme, si perdono. “Questa è la nostra vera vita, è la vera storia che il Libro vuole raccontare, quando narra di Eliano ed Eos, di Elle e delle altre protagoniste che, impavide, attendono con il loro amato la fine del mondo.” (cit. Faremo bene il male, p. 269) E’ stato fatto un parallelismo con Lolita di Nabokov e ancora con due capolavori di un intellettuale scomparso proprio in questi giorni: Umberto Eco. Di Lolita, il facile accostamento per l’amore tra il professore e la fanciulla ma ciò che trovo più interessante è proprio l’analogia con alcuni temi de: “ Il pendolo di Foucault” e “Baudolino”; dirò di più, nel modo in cui si snoda la trama con i protagonisti che inventano la propria storia e nello stesso tempo la leggono in un libro misterioso, ritrovo il filo conduttore de: “La storia infinita” (titolo originale tedesco Die unendliche Geschichte) dello scrittore tedesco Michael Ende, pubblicato nel 1979, a Stoccarda. Ricordiamo che la maggior parte della storia si svolge a Fantàsia, un mondo minacciato dall’espansione del Nulla in cui il giovane guerriero Atreiu chiede al piccolo lettore reale, Bastiano, di salvare il regno immedesimandosi in lui attraverso la “lettura”, unica arma in grado di combattere l’inesorabile avanzata delle grigie paludi del Nulla. Il nome del protagonista Torno è un predicato verbale attivo, semanticamente connotato, così come il nome della protagonista, Diana dea italica, latina e romana, signora delle selve, protettrice degli animali selvatici, custode delle fonti e dei torrenti, protettrice delle donne, cui assicurava parti non dolorosi, dispensatrice della sovranità. “Lui era in esilio, lontano, ma è tornato per riabbracciarle e amarle.” (cit. Faremo bene il male, p. 269) In sottofondo, come fosse la voce narrante con la funzione di commento assegnata al coro dalla retorica greca, il personaggio di Dafne con le pagine del suo diario che consente la lettura degli eventi. “… mi scaldo, all’occorrenza, con il mio cappotto di lana di sogno (…) con gli scarti dei gomitoli di poesia incompresa trovata sui marciapiedi di questa insulsa città…” (cit. Faremo bene il male, p. 49) E questa mia interpretazione del messaggio contenuto nel libro di Luciano Monti si avvalora dalle riflessioni emerse in seguito alla lettura del suo recente saggio “Ladri di Futuro” (edito da Luiss University Press, Roma 2014). In questa “casa comune” che oggi è diventata l’ormai obsoleto villaggio globale, ci stiamo tristemente e quotidianamente arrendendo alla necessità del redde rationem che è alla base dell’economia come è alla base dell’ecologia, scienze tenute volontariamente e proditoriamente distanti e necessitanti, invece, di nuovo e prorompente dialogo. “il semidio non è un mezzo dio, bensì un dio che sperimenta la vita mortale. Un dio che, a differenza del Cristo, non muore per salvare il mondo dal peccato originale ma per tornare al suo stato primario” (cit. Faremo bene il male, p. 244) Eticamente non è sufficiente indicare la strada o renderla percorribile affinché i giovani decidano di avanzare, è necessario anche adoperarsi affinché alla fine della strada ci sia qualcosa che valga la pena di vivere. Tutti ricordiamo le dissertazioni tra concetti: “utile” è dell’economia, “bello” è dell’estetica, “buono” dell’etica… ma kalos kai agathos non era forse il sinolo inscindibile della perfezione umana? Bellezza e Virtù non sono presenti nell’armonia del creato quando esso si presenta a noi con l’incontaminata purezza di un frutto maturo, utile alla nostra salute fisica ma anche bello e buono da gustare? Pensiamo all’orrore del dover comprare l’acqua da bere in bottiglie di plastica! Nessuno di noi si stupisce di ciò anzi, ci stupiamo se qualcuno apre un rubinetto qualsiasi e vi accosta un bicchiere. In questo caso, l’utile è il tornaconto dei plastificatori di “sora acqua” come nel Cantico delle Creature, Francesco definiva questo incommensurabile e vitale bene. “CORO: E oltre noi, nell’Adesso In cui non siamo veli Vivremo l’Ora Voltati verso Dio E nel silenzio Comprenderemo tutto.” F. PESSOA (riprodotto in Faremo bene il male, p. 326) Sicché, dopo una analisi oggettiva delle radici profonde della attuale fase recessiva e dei divari venutisi a creare tra la nostra generazione e quelle che si affacciano ora al mondo del lavoro, in “Ladri di Futuro”, il romanziere Monti propone una possibile rivoluzione culturale, sociale, economica e fiscale per porre fine al massacro della casa comune e una strada è offerta dalla poesia, la poiesis, la capacità creativa, la forza immaginifica che dona vita al mondo di Fantàsia, il mondo in cui la legge è data dai valori cari all’essere umani e felici. –
Alle 17.00 di Venerdi 29 Maggio 2020, nell’ambito del nutrito palinsesto di incontri on line che hanno animato sul web il progetto interculturale “Il viaggio di Sinbad” ideato e condotto dal Teatro Pubblico Pugliese insieme ai Poli Bibliomuseali di Lecce e di Foggia, Maria Gabriella de Judicibus ha incontrato Fuad Aziz per presentare ai più giovani “HEVA, Peshmerga kurda”e riflettere sulla situazione drammatica in cui ancora oggi, il popolo kurdo come altri popoli nel mondo sono costretti a vivere . Aziz ha raccontato il grande amore che lo lega alla nostra terra ( egli vive e lavora a Firenze dal tempo in cui ha frequentato l’Accademia delle Belle Arti) ed ha parlato della sua produzione letteraria dedicata ai bambini ed ai ragazzi che sono la speranza del mondo. Ha, inoltre ringraziato Donatella Caione che ha edito la sua opera dimostrando, come ha sottolineato anche la professoressa de Judicibus , sensibilità e lungimiranza. Heva e Nerin sono le giovanissime ed eroiche protagoniste di questo toccante ed intenso testo di Fuad Aziz . I loro nomi sono l’anagramma di quello di Hevrin Khalaf, segretaria generale del Partito del Futuro siriano, morta per l’indipendenza kurda. Nel romanzo si alternano immagini e liriche ad opera dello stesso Autore che apre al lettore uno squarcio drammatico e nello stesso tempo estremamente poetico della situazione kurda attuale.
Per scoprire tutti gli eventi organizzati da Maria Gabriella de Judicibus per Pro Loco Lecce vai sul sito ufficiale dell'associazione cittadina www.prolocolecce.it
Ospite del Club Lyon Host di Lecce, Maria Gabriella de Judicibus presenterà una rassegna poetica di "eroine" che hanno caratterizzato la storia della città e donerà alle signore presenti alcune copie della propria produzione poetica. L'eventuale contributo volontario offerto dal Club ospitante sarà erogato all'associazione cittadina Pro Loco Lecce tramite bonifico per sostenere progetti di promozione sociale a favore di donne svantaggiate o in situazione di bisogno. E' possibile leggere nella sezione "Articoli" le due affabulazioni dedicate rispettivamente ad EUIPPA e a Maria d'Enghien corredate da note e introduzione dell'Autrice
Il progetto carnevale Barocco alla Corte di Lecce è organizzato da Pro Loco Lecce in collaborazione con UNPLI Lecce, USP Lecce e Assessorato al Turismo Lecce. Tutte le notizie su: www.prolocolecce.it
Assemblea soci Pro Loco Lecce. Nella foto sono presenti il Sindaco di Lecce, dott. Carlo Salvemini ( membro de iure del Direttivo), la presidente Pro Loco Lecce, prof.ssa Maria Gabriella de Judicibus, l'assessore al Turismo, ott. Paolo Foresio e i fotografi Pro Loco Lecce a cui è andato un premio d'onore
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